RIACE (originariamente "Ruha-ake"località del vento, da Ruha = vento e Ake = terreno): una magnifica località ricca di storie risalenti al 500 a.C., protagonista per il ritrovamento di due statue databili al V secolo a.C. denominate "Bronzi di Riace".
Introdotti dal popolo Ellenico questi vitigni, tra i più antichi al mondo, danno vita ad uve pregiate, ricche di intensi colori e sapori, che donano al vino un gusto equilibrato, speziato e morbido.
RIACE (originariamente "Ruha-ake"località del vento, da Ruha = vento e Ake = terreno): una magnifica località ricca di storie risalenti al 500 a.C., protagonista per il ritrovamento di due statue databili al V secolo a.C. denominate "Bronzi di Riace".
Introdotti dal popolo Ellenico questi vitigni, tra i più antichi al mondo, danno vita ad uve pregiate, ricche di intensi colori e sapori, che donano al vino un gusto equilibrato, speziato e morbido.
Sicuramente i Pelasgi portano la cultura del vino in Calabria. Infatti la Calabria centro-settentrionale fu detta Enotria o Terra del vino. L’arrivo dei coloni Achei e Calcidesi trasformò le aree costiere in sterminati vigneti che producevano vino per l’esportazione.
In tutta la provincia di Reggio, sono stati individuati circa 200 vitigni autoctoni (in seguito ad un'indagine più approfondita si potrebbe superare abbondantemente le 500 unità).
A partire dalla metà del VIII secolo a.C. (750) arrivarono dalla Grecia coloni Achei, che fondarono Sibari, Crotone, Scillezio, Kaulon e Locri. Le colonie citate, diedero origine alla favolosa civiltà della Magna Grecia. Espressioni di essa furono la scuola pitagorica di Crotone, quella scultoria che quasi sicuramente ideò le statue dei due guerrieri risalenti al V secolo a.C., scoperti nelle acque del mare di Riace. I coloni trasferirono nella attuale Calabria gli usi, i costumi e i modelli di vita della Grecia. Furono portati sistemi produttivi della madrepatria e principalmente la coltura della vite e dell'ulivo.
Sicuramente i Pelasgi portano la cultura del vino in Calabria. Infatti la Calabria centro-settentrionale fu detta Enotria o Terra del vino. L’arrivo dei coloni Achei e Calcidesi trasformò le aree costiere in sterminati vigneti che producevano vino per l’esportazione.
In tutta la provincia di Reggio, sono stati individuati circa 200 vitigni autoctoni (in seguito ad un'indagine più approfondita si potrebbe superare abbondantemente le 500 unità).
A partire dalla metà del VIII secolo a.C. (750) arrivarono dalla Grecia coloni Achei, che fondarono Sibari, Crotone, Scillezio, Kaulon e Locri. Le colonie citate, diedero origine alla favolosa civiltà della Magna Grecia. Espressioni di essa furono la scuola pitagorica di Crotone, quella scultoria che quasi sicuramente ideò le statue dei due guerrieri risalenti al V secolo a.C., scoperti nelle acque del mare di Riace. I coloni trasferirono nella attuale Calabria gli usi, i costumi e i modelli di vita della Grecia. Furono portati sistemi produttivi della madrepatria e principalmente la coltura della vite e dell'ulivo.