Non tutti ne sono consapevoli, o stanno attenti alla cosa, ma i calici per servire il vino sono tantissimi: a ogni vino dovrebbe corrisponderne uno ben preciso, che si differenzia per capienza, forma e utilità. Insomma, le tipologie di calice sono un argomento da non dare per scontato, soprattutto se avete una cena importante alle porte. Qui sotto troverete una piccola guida per non sbagliare, molto semplice, che vi indicherà le categorie principali di vino - sulle quali, spesso, ci si confonde: uso un balloon o un calice stretto? E la flute? Eccoci con tutte le risposte!
I vini bianchi occupano una percentuale di consumo leggermente più alta rispetto ai vini rossi, forse perché molto versatili e principi durante gli aperitivi. Potrebbe essere dedicato a loro un solo calice… invece no, varia in base alla tipologia di bianco.
Questa categoria di bino bianco, maturo e dalle note più complesse, necessita un calice ampio con apertura maggiore proprio per consentire agli aromi di arrivare meglio al naso. Un’apertura molto ampia di calice serve anche a livello pragmatico, perché indirizza il vino direttamente ai lati e in fondo alla lingua.
I vini giovani, freschi e fruttati come potrebbe essere il nostro Ruha Oro hanno bisogno di un calice che tende ad allargarsi rispetto al corpo: così svasato consente al vino di toccare subito la punta della lingua, che percepirebbe immediatamente la dolcezza naturale e tipica di questi vini.
Il calice da prosecco ha forme e scopo ben precisi. Sapevate che è stato creato proprio dal Consorzio per la Tutela del Prosecco Superiore? Proprio così: hanno commissionato alla cristalleria Riedel in Austria un calice che fosse a metà tra una flûte da spumante e l’ampiezza di un calice da vino bianco come quelli che abbiamo appena descritto. Più alto e con un punto più ampio rispetto all’estremità, va riempito fino alla parte più larga e non oltre.
In questo paragrafo includeremo anche i rosati, meno corposi di un rosso ma che necessitano comunque di ossigenazione. Anche in questo caso, il calice cambia in base alla tipologia di vino rosso che intendete servire.
La larghezza e l’altezza dei calici adattai ai vini rossi corposi o molto maturi è tra le più ampie, con un caratteristico restringimento nell’estremità aperta. Il motivo è tecnico: il vino ossigena e ha modo di sprigionare tutta la propria aromaticità grazie allo spazio nel calice, così da incanalarla tutta verso l’uscita più stretta. Si chiamano balloon proprio per la forma molto ampia e tonda, bombata.
Per questa tipologia di vino è possibile usare un calice simile a quello descritto per i bianchi più corposi: ampio ma non eccessivamente, giusto quel che basta per una corretta ossigenazione. Gli spumanti Un’occasione di festa richiede senza dubbio un brindisi con lo spumante, ma in quale calice servirlo? Ne serve uno in particolare, declinato in tre varianti in base alla tipologia di spumante scelto.
Per gli spumanti con Metodo Classico è indicata la flûte classica: corpo stretto e lungo per favorire ed esaltare lo sviluppo del perlage elegante.
Anche in questo caso è indicata una flûte, ma con la pancia più larga e l’apertura stretta che consentano una corretta ossigenazione.
Si chiama mezza-flûte, perché ha un corpo stretto e ma più corto rispetto agli altri. Eccoci alla fine di questa bella lista, anche se potrebbe essere ben più particolareggiata… mancano infatti all’appello i vini dolci e liquorosi, ma arriveremo anche su quelli!